SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A San Benedetto del Tronto si ricordano nel calcio grandi presidenti come Zoboletti, Roncarolo, Alberti e Gaucci (giusto per far qualche nome) che hanno dato grandi soddisfazioni ai tifosi rossoblù. In questa categoria possiamo aggiungerci tranquillamente il nome di Roberto Ciferni, presidente attuale dell’Happy Car Samb Beach Soccer. Non parliamo di calcio, è vero, ma la squadra rivierasca ha dato negli ultimi anni lustro alla città sambenedettese vincendo anche un campionato italiano tra i vari trofei conquistati. In tutta Italia e anche in Europa la Riviera delle Palme è ben rappresentata. Non solo dal punto di vista sportivo. A tal proposito abbiamo intervistato il numero 1 dell’Happy Car Samb Beach Soccer.

 Come è nata l’idea di realizzare una squadra di Beach Soccer a San Benedetto del Tronto?

“Per capire bene come è nato il tutto è necessaria una premessa. Sono sempre stato nel mondo dello sport, prima come calciatore tra i dilettanti, poi come insegnante di educazione fisica. La mia passione per gli sport da spiaggia invece nasce nel 1995 quando ho scoperto a Cervia un bellissimo sport da spiaggia brasiliano strettamente legato al gioco del calcio: il footvolley. Sono stato delegato interregionale  della Federazione Italiana Footvolley ed organizzatore di vari tornei/eventi lungo la costa adriatica  per diversi anni. Questo mi ha permesso di conoscere i vari  impianti sportivi ‘beach’ in ambito nazionale, quindi, forte della mia esperienza, nel 2006, ho presentato  il mio primo progetto Beach Arena al Comune di San Benedetto del Tronto. Nel 2007 e negli anni a seguire prima la Confesercenti, poi il Consorzio Turistico Riviera delle Palme, riuscirono ad impiantare una Beach Arena permanente ed io, insieme al Centro Sportivo Italiano, mi occupavo del coordinamento ed organizzazione delle varie attività sportive/eventi al suo interno. Nel 2008 in beach arena furono ospitate le finali scudetto della Serie A di Beach Soccer, in quell’occasione ho incontrato il mio vecchio compagno di calcio, Oliviero Di Lorenzo che con suo figlio Matteo, erano già  da tempo grandi appassionati di Beach Soccer, da lì nacque l’idea di creare una squadra, e nel 2009 ci siamo iscritti al nostro primo campionato”.

Come mai è stato scelto lei come presidente? 

“Essendo Oliviero Di Lorenzo già al tempo un apprezzato allenatore di calcio, essere diventato Presidente è stata una naturale conseguenza. Ma mi definisco un presidente di gestione, in quanto non sono certo un facoltoso imprenditore. Poi sono arrivati a sostenere il nostro progetto anche Roberto e Gianluigi Rossetti, entrambi fondamentali per la crescita della Società. Quindi tutti i vari soci e dirigenti che qui voglio ringraziare per aver sposato la nostra causa. Siamo una grande Famiglia, tutti sono importanti”.

Quali sono le difficoltà nell’essere presidente di una società di Beach Soccer (a livello d’investimenti e della gestione sportiva) ?

“A livello di gestione finanziaria abbiamo sempre diviso le nostre risorse economiche in due direzioni: squadra e beach arena. Molti club nostri competitor dedicano il loro budget annuale solo nella direzione agonistica, siamo quindi svantaggiati verso di loro. Noi invece abbiamo sempre pensato che la crescita della nostra società sarebbe dovuta passare obbligatoriamente attraverso la realizzazione della nostra Beach Arena ,la nostra casa, cercando di migliorarla di anno in anno anche per gratificare al meglio tutti  i nostri partners. Per questo motivo nel corso della nostra storia abbiamo passato dei momenti veramente critici, sia finanziariamente parlando che di scelte strategiche da fare, ma, abbiamo avuto sempre la capacità di mantenere la ‘barra a dritta’ anche nei momenti più bui. L’umiltà, la passione, l’amicizia, tra di noi sono stati fondamentali per superare ogni ostacolo. E dopo anche la peggiore delle tempeste esce sempre il sole, ed oggi il nostro sole si chiama Happy Car. Happy Car oggi ci permette di programmare la nostra stagione senza rischiare di andare incontro a forti sofferenze, colgo quindi l’occasione per ringraziare tutti i soci Happy Car per aver creduto nel nostro progetto, ma non voglio dimenticare i tantissimi partners e piccoli sponsor che ci supportano. Riguardo alla gestione sportiva le problematiche sono molteplici. Prima fra tutte la velocità con cui si sussegue la stagione del Beach ufficiale. Nel calcio la stagione dura dieci mesi, se fai degli errori d’impostazione puoi correggerli. Nel Beach Soccer la stagione dura tre mesi, se sbagli qualcosa è difficile apportare correttivi efficaci in tempi rapidi, non c’è tempo. Inoltre per essere competitivi è indispensabile ingaggiare giocatori specialisti del beach, questo fa lievitare molto i costi di gestione, ma se si vuole essere competitivi come è successo negli ultimi 3 anni questo è indispensabile. Ma voglio anche dire che non abbiamo mai rinunciato a cercare talenti in casa nostra, anche se è molto difficile trovare gli atleti giusti, il livello tecnico della nostra Serie A è molto alto e richiede, oltre a buone capacità tecniche e fisiche, anche una ottima preparazione fisica specifica sulla sabbia, cosa che molti, soprattutto nel periodo estivo mal digeriscono. A tutto ciò bisogna aggiungere che quando si va in tappa si sta fuori solitamente dal giovedì alla domenica, quindi molti potenziali atleti rimangono tagliati fuori per problematiche legate al lavoro”.

Negli ultimi anni avete raccolto molto consenso dalla gente di San Benedetto e successi a livello sportivo. Se lo aspettava?

 “Questa è una cosa che mi fa molto, molto piacere. Sono sambenedettese doc ed amo la mia Città e i suoi colori. Qualcuno mi ha detto in questi anni ‘…meno male voi del Beach Soccer’ alludendo alle tante vicissitudini passate dalla Samb Calcio. Aver portato in alto i colori rossoblù in ambito nazionale è stato per me un vero piacere e un grande onore, Rai Sport ci ha regalato sempre tanta visibilità che ci ha permesso di condividere i nostri successi con tutta la città e soprattutto con tutti quei tifosi rossoblù che da troppi anni masticano amaro. In attesa di poter tornare a gioire anche con la nostra beneamata Samb Calcio, colgo l’occasione per fare un grosso in bocca al lupo al nuovo mister Ottavio Paladini, che ricordo essere stato uno dei nostri migliori Beachers nel 2009, e al nuovo presidente Fedeli che, per come si è presentato, mi ispira grande fiducia ed entusiasmo. Calcio o Beach Soccer, forza Samb, sempre. Riguardo ai sempre maggiori consensi registrati dalla gente comune verso il nostro club devo ricordare, e ringraziare, il lavoro svolto in tal senso da Maurizio Spazzafumo, nostro responsabile marketing, per aver veicolato al meglio l’immagine della nostra società verso l’esterno, sensibilizzazione che ha portato i suoi frutti”.

Qual è il suo ricordo più bello da quando è presidente?

“Il ricordo più bello? La Coppa Italia 2013 è stato il nostro primo trofeo e quindi, la prima volta, non si scorda mai. Ma il 2014, oltre ad aver conquistato 2 trofei è stata una stagione ricchissima di emozioni difficili da raccontare. Nella regular season eravamo ormai arrivati all’ultima spiaggia, ad un passo dall’eliminazione, a quel punto da lì in poi non potevamo permetterci neanche una sconfitta. In quell’occasione il nostro capitano Bruno Novo coniò uno slogan a me molto caro ‘…tutti insieme, fino alla fine’. Parole cariche di significato, tutti insieme quindi, anche ad un passo dal fallimento … Come è finita lo sapete, 7 gare, 7 vittorie, con una finale scudetto contro Milano che perdevamo per 3 a 0, ed alla fine l’abbiamo vinto per 4 a 3. Indimenticabile. Indescrivibile. Voglio qui ringraziare di cuore tutti i giocatori della Samb Beach Soccer, presenti e passati, che hanno contribuito, insieme al mister, a farci vivere bellissime emozioni, e non solo quando si è vinto”.

Soddisfatto dell’ultima stagione conclusa con un quarto posto e la Supercoppa?

“Soddisfattissimo. Nello sport quello che conta sono i trofei conquistati, e un trofeo all’anno a me non va bene, va benissimo. Abbiamo disputato un’ottima Champions, eliminati solo a pochi secondi dalla fine dagli ucraini che poi si sono rivelati la rivelazione del torneo classificandosi al terzo posto finale. Grazie alla Champions oggi la Samb Beach Soccer è conosciuta in tutto il mondo, vanto di pochi club italiani. E il mio sogno è quello di vincerla, un giorno. Un sogno grandissimo al di là delle nostre possibilità ma, come dico sempre, se non sogni, non potrai mai raggiungere grandi traguardi. In ambito nazionale invece, quest’anno siamo stati eliminati per ben due volte solo in semifinale, in Coppa Italia quando ci è mancata la disponibilità di ben 4 Campioni d’Italia, e in campionato quando abbiamo subito il goal della sconfitta a soli 2 secondi dalla fine. Onore comunque sia al Catania che al Viareggio. E’ andata così, e accettiamo sempre il verdetto del campo, ma la cosa più importante per noi è competere alla pari con i migliori club poi, tra vincere o perdere basta poco, veramente poco sulla sabbia. Ma mi piace ricordare che quest’anno abbiamo battuto per ben due volte su due incontri disputati, il club che nel 2015 si è dimostrato in assoluto il più forte di tutti vincendo sia la Coppa Italia che il Campionato: Terracina. Una soddisfazione in più per me, al di là della vittoria in Supercoppa, in quanto Terracina era sempre stata la nostra bestia nera ed aggiungo che se fossimo arrivati in finale li avremmo battuti per la terza volta consecutiva quest’anno, riconfermandoci Campioni d’Italia.

L’amministrazione comunale vi ha fatto la promessa di aiutarvi a crescere. Voi avete chiesto il terreno della Beach Arena. Attualmente com’è la situazione? Avete qualche altra richiesta per migliorarvi?

“Il Comune è sempre stato sensibile ai progetti legati alla Beach Arena. Se siamo arrivati dove siamo oggi una parte di merito è certamente anche loro. Anche se tengo a precisare che il Comune ha trovato in noi una società che ogni anno ha investito veramente tantissimo sia in termini economici che in risorse umane. Il sindaco nel 2014 ,in occasione della festa scudetto, ci aveva promesso una sede in comodato d’uso gratuito, siamo in attesa, fiduciosi. Il mio sogno? Realizzare una Beach Arena permanente operativa 365 giorni l’anno. Molte città italiane stanno investendo in tal senso ed è sicuramente un progetto vincente. Ricordo che a livello mondiale e ai massimi livelli si trova una nazione come la Russia che ha investito tantissimo in infrastrutture ‘Beach’. Il Beach Soccer non è solo per posti di mare, e non è da praticare solo per qualche mese l’anno. Certamente in tal senso, insieme al Comune, cercherei anche una possibile area alternativa all’area ex camping viste le numerose mareggiate a cui l’area è sottoposta durante l’inverno”.

Come vengono coordinate le scelte, insieme allo staff tecnico, dei giocatori? Cosa valutate in primis?

“Le linee guida della nuova stagione agonistica vengono fatte dal direttivo insieme allo staff tecnico. Ognuno porta le sue conoscenze e punti di vista, già a fine anno si inizia a discutere sulla nuova rosa della Samb Beach Soccer. Si valutano in primis le caratteristiche tecniche dei giocatori, di pari passo le qualità umane necessarie per far parte di un gruppo, di una squadra. Nella ‘famiglia Samb’ non vogliamo prime donne, si vince sempre con il gruppo, mai con il singolo. Nel mese di maggio facciamo sempre degli stages aperti a tutti, ed ogni anno sono io il primo ad augurarmi di vedere sempre più giovani sambenedettesi in rosa. Per ora ne abbiamo solo due: Luca Addari e Antonio Camilli. Spero tanto che il prossimo anno si aggreghi con noi anche Alessandro Beni, ha ottime qualità, ma anche problemi di lavoro”.

Quali sono gli obiettivi futuri per il prossimo campionato?

“Il nostro primo obiettivo, come detto, è costruire come negli ultimi anni, una squadra che possa competere quasi alla pari contro i migliori club nazionali. La Samb anche il prossimo anno sarà tra le candidate alla vittoria finale ma non, in prima fila. In pole position partiranno, come sempre, i club che rappresentano città dalle grandi potenzialità economiche come Milano, Roma, Napoli e Catania. Oltre ai club storici e agguerriti come Terracina e Viareggio. Oggi abbiamo nel nostro Palmares ben quattro trofei, vedo avanti a noi solo Catania con 6 trofei, Milano e Terracina con 9 trofei vinti. Il nostro obiettivo futuro sarà quindi quello di avvicinarci a loro, ma ricordo che tutti e tre i club citati hanno iniziato la loro attività nel 2004 (primo Campionato organizzato dalla Lnd), hanno avuto quindi ben cinque anni di vantaggio rispetto a noi per arricchire la loro bacheca, eppure, non siamo molto lontani.”.

Anche lei condivide il pensiero di Gabriele Mascitti, ovvero che il Beach Soccer oltre a portare benefici sportivi è pure una buona causa per il turismo in Riviera?

“Certamente. Le do qualche numero. Dal 2012 ad oggi abbiamo organizzato 4 eventi nazionali Lnd ed uno internazionale nella nostra beach arena. Il fatturato generato in Città per ogni evento nazionale organizzato è stato di circa 80 mila euro, quello internazionale (Euro Winners Cup 2013) ha generato circa 160 mila euro di fatturato. In totale quindi, fino ad oggi, abbiamo generato in città un fatturato approssimativo di circa 500 mila euro. Non penso ci sia bisogno di aggiungere altro. Inoltre voglio rimarcare che grazie alla nostra partecipazione alla Serie A ogni anno diamo grande visibilità al nome di San Benedetto del Tronto in ambito nazionale sui vari importanti mass media nazionali; primo fra tutti Rai Sport che quest’anno a trasmesso ben quattro gare integrali della Samb Beach Soccer. Infine chiudo rimarcando anche il grande ruolo sociale che rivestiamo come gestori dell’impianto Beach Arena, tantissimi sono i giovani sambenedettesi ed i turisti che quotidianamente possono fruire liberamente e gratuitamente delle varie strutture sportive. La beach arena è oggi un grande centro di aggregazione giovanile.  Mi piace molto stare con i giovani e lavorare con loro. Quest’anno ho iniziato in prima persona un nuovo progetto dedicato a loro, costituendo una sorta di squadra Primavera che dal prossimo anno si affiancherà alla attività della prima squadra. Inoltre ho seguito l’avviamento del progetto Academy Samb Beach Soccer che ha coinvolto bambini e ragazzi (dai 5 ai 15 anni) seguiti da istruttori qualificati Isef, invito quindi tutti il prossimo anno ad iscrivere i propri figli alla Sbs Academy 2016. In conclusione penso che possiamo affermare senza obra di smentita che la Samb Beach Soccer oggi, nel suo piccolo, è una grande ricchezza per tutta la città”.

Leonardo delle Noci, RivieraOggi